"Questo libro è una dichiarazione d’amore. Le due scrittrici lo dedicano ad un paese, ma oltre a ciò, esprimono in questi testi il loro amore per la vita, per l’arte e la condivisione, scrivono come si lancia una bottiglia nel mare, come si fa un atto di fede.
Una ventata di speranza in mezzo alla disperazione. Perché scrivono entrambe da Beirut, da quella città diventata una prigione nella quale un popolo intero si trova privo di libertà elementari e, per non sprofondare, non può fare altro che ricorrere all’immaginario, al ricordo e al sogno. Raccontano quindi di un’Italia tanto reale quanto onirica; mescolano autobiografia e racconti di viaggio; invocano i loro ricordi per non dimenticare che tutta quella bellezza è stata, e sarà di nuovo possibile. L’Italia è antidoto del mal di vivere. Questo libro è una preghiera, una supplica, che evoca quel che cantava Brassens per essere sepolto sulla spiaggia di Sète.
“Invidierete un po’ il villeggiante eterno / Che va in pedalò sull’onda sognando / Che passa la sua morte in vacanza” scriveva l’ineguagliabile poeta. Qui si tratta di disperdere le ceneri nel mare Amalfitano, di fondersi eternamente in quei paesaggi tanto amati. "L'inconveniente dell'Italia è che è troppo bella. A cosa serve dipingere quando c'è così tanto da ammirare?" diceva Renoir. Tuttavia, le due scrittrici si sforzano di non omettere nulla, immergono penne e pennelli per sfruttare le bellezze che si offrono, aprono bene gli occhi e a volte, li chiudono per ricordarsi meglio. Quindi rifacciamo il viaggio insieme a loro. Siamo commossi davanti al Cristo velato della Cappella San Severo di Napoli scolpito da Giuseppe San Martino; passeggiamo per le vie di Sorrento dove “la vita è verde e l’ambiente di colore giallo limone”; “penetriamo nell’azzurro” degli affreschi sontuosi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova; facciamo una pausa all’ombra delle Due Torri nel cuore della vecchia Bologna; sorseggiamo uno Spritz mentre le luci di Positano si accendono l’una dopo l’altra al tramonto...
Questo libro è un invito ad un viaggio nella felice terra. Un viaggio immobile, ma che preannuncia quelli ben reali in arrivo."
Georgia Makhlouf.